La puntata di Presa Diretta di qualche settimana fa ha portato in televisione l’utilizzo terapeutico del digiuno. I collaboratori del programma si sono rivolti all’ospedale Charitè di Berlino che da anni cura i pazienti con un’alimentazione mirata e intervallata da alcuni periodi di digiuno. Anche gli studi del professor Valter Longo, pubblicati sulla rivista Cell Metabolism, hanno dimostrato che digiunare in maniera controllata ha un effetto ringiovanente sulle nostre cellule e rinvigorente sulle nostre capacità cognitive. Questo accade perchè il nostro organismo spesso si trova a dover utilizzare troppa energia nei processi digestivi, così nei brevi periodi di digiuni esso avrebbe l’occasione di destinare queste energie ad altri processi atti a fortificare il nostro sistema immunitario. Dopo aver testato il digiuno sui topi, lo studio è stato applicato agli uomini: con un digiuno di 5 giorni consecutivi in un mese il livello di un fattore di crescita particolare, legato spesso all’insorgere del cancro, si è abbassato, così come il glucosio ematico e la proteina C-reattiva (fattore elevato in presenza di infiammazioni dovute a malattie autoimmuni). L’alternativa, da anni promossa dal professor Umberto Veronesi, prevede un giorno di digiuno a settimana; questo tipo di alternanza sarebbe più facile da sopportare forse della dieta mimadigiuno che invece richiede la buona volontà di restare a digiuno per ben 5 giorni consecutivi.